IL GIOCO DEI LIMITI

"fotografo le immagini che la quotidianità non ci mostra"
Il progetto si basa su una ricerca che da alcuni anni stò sviluppando, realizzare immagini fotografiche che non siano catturate attraverso scatti furtivi e istintivi di quello che la realtà oggettiva casualmente e fortuitamente ci presenta, ma bensi con utilizzo delle visioni che alcuni testi filosofico-letterari hanno fatto e fanno emergere nella mia immaginazione.
Immagini che si stampano all'interno della mia visionarietà e non a caso i testi presi in considerazione per avviare questo processo creativo riguardano sia la letteratura omerica che la filosofia tedesca della fine del diciannovesimo secolo, in particolare Nietzsche e soprattutto la dualità tra "apollineo" e "dionisiaco" dell'uomo moderno. Da questo prende il nome il mio progetto "il gioco dei limiti", i due stati dell'essere opposti ma interagenti e contaminanti tra loro, la razionalità e la sua controparte bestiale ed istintiva che costituiscono il nucleo dell'essere moderno; parti conflittuali capaci di evocare scontri emotivi e generatori di visioni. Il soggetto fotografico femminile rappresenta nella sua composizione l'aspetto del bello apollineo riconducibile allo stile classico ellenico, mentre attraverso l'inserimento di un seducente filato reale (pizzo di stoffa) assemblato con la tecnica del ready-made, cerco di spingere il dionisiaco a manifestarsi in tutta la sua volontà di potenza. Per questo ho aggiunto un sottotitolo al proggetto "fotografo quello che nella realtà non si riesce a vedere", infatti, mi ritengo un fotografo visionario che utilizza la fotografia in maniera sperimentale, spingendola per quanto possa essere possibile tecnicamente, verso sperimentazioni metalinguistiche, o meglio metafotografiche, in quanto sono gli oggetti fabbricati e ordinari che ho selezionato e inserito nelle stampe a fungere come antidoto a quella che Duchamp chiamava "arte retinica".
© 2016 Fabio Ventura. All rights reserved | Design by Fabio Ventura